“Guerra dentro un piatto” poesia tratta dalla raccolta “Viaggiando con passo di volpe” (1991) di Dacia Maraini
Guerra dentro un piatto
ma solo per occhi curiosi:
una donna tira per un braccio una bambina morta
una casa va in pezzi
crollano le pareti di biscotto
quante volte abbiamo parlato di guerra
seduti pacifici
da una parte e l’altra della tavola?
salta in aria una macchina
sopra l’insalatiera
un uomo grida fissando il vuoto
di un pantalone insanguinato
una guerra d’oltremare
fluttua sullo schermo gigante
esplode, si disfa, dilania
i nostri pensieri violati,
i fantasmi di dolori altrui
come li chiameremo, mio dio
se non propaggini, secrezioni
di un cuore in festa?
una guerra al di là del pane
si consuma nel tempo di una cena
bruciano i campi
brucia una scuola
brucia un bosco
bruciano le terrazze
di un albergo di lusso
mentre spolpiamo una lisca di pesce
un ragazzo ride trionfante
ha perduto tutti i denti,
una guerra d’oltremare
e noi che curiosiamo, guardinghi
al di là di un vetro perlato
beviamo birra
dentro una sera viola
e ascoltiamo sorpresi
il suono di un motore,
sarà fuori o dentro la guerra?
esploderà l’aereo
o scivolerà fra le nuvole?
una ragazza scappa, a piedi nudi
un bambino piange senza suono
non siamo noi a guardare la guerra
ma è lei che ci spia
al di là del doppio schermo rigato
un’altra granata
un casco che vola
un corpo di soldato
molle e inerte ricade lievemente su se stesso
una guerra d’oltremare
ci casca dolcemente nel piatto
e noi ce la mangiamo con le patate
o è lei che mangia noi
come tanti figli spaiati
guastandoci per sempre
l’esperienza carnale del dolore?