Una nostra giovane amica si è laureata da poco. Emozionata, guarda il futuro con mille domande e come tutti si chiede “che fare?”. Quindi, cosa c’è di speciale in tutto questo? Il suo discorso al rinfresco. Futuro incerto, ma idee chiare. Grazie per la lezione post tesi e l’ottimismo regalatoci; la commissione non ti avrà dato il voto che speravi, ma noi ti diamo pure la Lode. Buona fortuna piccola grande laureata.
“Innanzitutto vi ringrazio di essere qua; quasi tutti quelli che ho invitato, e siete numerosi, hanno aderito, quindi vuol dire che ho seminato tanto e ho seminato bene. Questi sei anni di università mi hanno fatto crescere tantissimo e mi hanno insegnato che c’è un valore sopra tutti, al quale è ispirato il segnalibro che tenete in mano: la semplicità. Per quanto riguarda la mia esperienza, le persone semplici sono le più belle e le più pure. E per semplici non intendo prive di interessi e ambizioni, ma intendo prive di pregiudizi, le persone che guardano il mondo e gli altri senza invidia o prevaricazione, senza aspirazioni preconcette, perché l’unico contesto al quale dobbiamo rendere conto è noi stessi e la nostra identità. Siate sempre alle ricerca del vostro io e di qualcosa che vi si addica. Non voglio dire di essere integralisti e aspirare all’impossibile anche laddove il carattere non si adatti a posizioni estreme, ma parlo di raggiungere compromessi ragionati e sospirati. Non vi adagiate sulla prima cosa che vi capita senza riflettere sul vostro cammino, perché oggi costruiamo il nostro domani, e questo pesa come un macigno sulle nostre scelte di vita. Capita così spesso che, anche non sentendoci pronti, siamo chiamati dalla società a compiere scelte che sembrano impossibili da compiere, e allora dobbiamo avere l’umiltà di lasciarci aiutare. Aiutare da chi vogliamo, amici, parenti, ognuno sa chi è più adatto in quel contesto. L’importante è rielaborare i consigli senza considerare niente come un assioma indiscutibile. Studiare e relazionarci con gli altri ci permette di acquisire capacità critica, di squarciare quel famoso Velo di Maya, evento che ci porta a un livello di conoscenza superiore ma ci condanna all’insoddisfazione tipica di un essere umano che ha incontrato di persona i suoi limiti. Però ricordiamoci che nessuno mai è un cumulo di pregi e difetti. Non dobbiamo farci annientare dal negativo ma vedere la parte costruttiva della nostra esistenza. Se una persona vale e si è messa in gioco, avrà la sua opportunità; così mi piace pensare, così spero, e così mi viene ripetuto quando me ne scordo e sono in difficoltà. Non dimenticatevi mai il valore dei rapporti interpersonali di qualsiasi tipo, ognuno di essi vi ha fatto maturare e insegnato qualcosa. E poi siate gentili con le persone, semplici e gentili, perché noi tutti insieme con il mondo siamo un sistema. Immettendo in esso energia positiva, questa ci tornerà sotto qualsiasi forma. Per esempio, io trovo che tra le migliori e le più potenti energie siano il sorriso e l’accoglienza – questo implica però il non prendersi troppo sul serio. Infatti ognuno di noi ha dei talenti particolari e unici, e valorizzarsi a vicenda credo sia una delle forme più alte e nobili delle capacità cognitive umane. Prima di impegnarsi in grandi temi, valutiamo quanto il nostro comportamento sia coerente con le nostre parole. Non c’è nulla di più ipocrita di parlare e non agire, oppure di parlare in grande, agire in grande e trascurare il tuo vicino che si affaccia alla realtà di tutti i giorni. Sarà una conseguenza della globalizzazione questa mania di grandezza, non lo so, però dal canto mio preferisco fare le cose a piccoli passi assumendomi la responsabilità delle mie scelte ma osservando la coerenza tra parola e azioni. E poi un’ ultima cosa. Quando studiavo al liceo ero sempre molto impressionata dall’idea che un giorno anche io avrei indossato la famosa maschera di Pirandello. Lui diceva che tutti noi ne abbiamo una, tutta la società nel suo complesso è una maschera che mortifica l’essenza dell’uomo, incasellando ogni suo comportamento e ogni suo pensiero in qualcosa di predefinito. Allora mi spaventava, oggi invece la vedo così: ognuno di noi dovrà indossare una maschera, soprattutto in ambito lavorativo, ma possiamo fare in modo che essa sia il più possibile calzante con la nostra vera identità, così che sia, non più un pesante schermo di ferro, ma solo una semplice pellicola trasparente piena di fori che ci permetteranno di far prendere aria alla nostra anima. La vita è una sola, effimera e imprevedibile; non sprechiamola nel provare sentimenti cupi, di rancore o invidia ma viviamola con spontaneità e amore verso il prossimo.
Di nuovo grazie a tutti voi di essere qua e delle cose che ognuno di voi mi ha insegnato, anche le persone che conosco da meno tempo, attraverso un dialogo maturo e soprattutto alla pari.”
Grazie Giulia e Pace a tutti.