Il volume autobiografico del sacerdote bolognese in cui un fil rouge lega la sua storia di vita a quelle di desaparecidos, nieti restitudi come Juan Cabandiè, poveri delle favelas brasiliane e vittime della Shoah
Il Libro
Una biografia, ma non solo. Una reinterpretazione, in chiave moderna, del concetto stesso di spiritualità. Un libro che racconta l’incredibile storia di vita del sacerdote bolognese, il suo spirito di carità e la comunione con i più poverie i “diseredati” del mondo, in sintonia con le indicazioni di Papa Francesco. Un libro scritto come “terapia” per liberarsi dal proprio fardello interiore, la cui genesi accompagna l’autore alla scoperta di una nuova identità, la sua, epurata da rabbia e dolore per il passato, e predisposta ancora di più al rapporto autentico e conoscitivo con il prossimo suo. Tutto questo è reso possibile da una fede incrollabile e così densa da pervadere l’intero scritto e da coinvolgere il lettore, pur senza pretenderne una eguale ammissione.
Si tratta di un’opera preziosa in quanto polivalente ed apprezzabile da diversi punti di vista e da diverse categorie di lettori, sia da un pubblico di fedeli e conoscitori della parola di Dio, quanto da parte di un pubblico diverso, non necessariamente inquadrato nei canoni del “buon cristiano”, magari smarrito o semplicemente in cerca della sua identità, così come l’autore.
Un libro prezioso per la sua capacità insomma di parlare più lingue contemporaneamente e di prestarsi ad una lettura multi-livello. Un’opera capace di rappresentare l’incrocio tra più storie, un percorso denso e variegato intessuto tra le maglie di una esperienza privata che si intreccia ad altre più “collettive” e dalla portata storica e sociale “universale”: i desaparecidos, le vittime della Shoah, la storia di Santa Teresa.
Come sottolineato dalle parole della giornalista Marta Franceschini nella prefazione “Questo libro è un inno alla verità. Non una verità presuntuosa e assoluta, che si autoproclama unica. Bensì un cantico per ogni verità perduta, negata, sepolta, rimossa dalla memoria personale e collettiva.”
Scheda del Libro
Pubblicazione: ottobre 2017
Numero di Pagine: 146
Prezzo al pubblico: 10,00 €;
Illustrazione di copertina: “Senza te chi sono io” di Roberto Bonzi
L’Autore
Chi è Massimo Ruggiano? Nato il 10/04/1960 a Bagnacavallo (RA), consacrato sacerdote nel 1985, è stato per 19 anni parroco delle parrocchie di Quarto Inferiore e Marano, dal 2014 è nella Parrocchia di S. Teresa del Bambin Gesù a Bologna. È impegnato dal 2004 in progetti di solidarietà in Brasile e Argentina a sostegno delle popolazioni locali. Grazie al suo impegno su questo fronte ha potuto coltivare un’ amicizia ventennale con Arturo Paoli, religioso e missionario italiano riconosciuto come Giusto tra le nazioni, per il suo grande impegno a favore degli ebrei perseguitati durante la seconda guerra mondiale.
Ruggiano partecipa attivamente a progetti di integrazione tra psicologia e spiritualità (cfr. Volume “Psicologia e dimensione spirituale ” a cura di U. Ponziani, Bologna, Il Mulino, 2004). Promuove in Italia, e in particolare a Bologna, la diffusione della TCI – Terapia Comunitaria Sistemico Integrativa di Adalberto Barreto, il celebre etnopsichiatra brasiliano ideatore della metodologia di lavoro che da circa trent’anni viene utilizzata in Sudamerica e in altre parti del mondo per promuovere la resilienza nelle persone in situazione di difficoltà. Grazie alla mediazione di Don Massimo (che partecipa in qualità di conduttore di gruppi di “parola e ascolto” ossia di condivisione), Barreto è chiamato ogni anno a tenere due corsi di formazione al pubblico a Bologna presso il Centro Servizi per il Volontariato – Volabo.
È stato tra i fondatori a Bologna della comunità dell’Arca di Jean Vanier (sede di Quarto Inferiore) per l’accoglienza di persone con handicap mentale. L’Arche è una Federazione Internazionale di Comunità, in cui persone con disabilità mentale e altre attuano il loro desiderio di impegnarsi in relazioni di condivisione.
Massimo Ruggiano dal 2016 è infine Vicario episcopale della Carità della Diocesi di Bologna. In virtù di questo ruolo è stato il responsabile dell’organizzazione del pranzo solidale con i bisognosi organizzato nella Basilica di San Petronio con il Papa Francesco nella sua recente visita in città lo scorso 1° Ottobre.
Across Alive
Ci dicono da sempre che sono necessarie e noi, convinti, ci siamo abituati alle guerre, ma ora stiamo rischiando l’indifferenza. AcrossAlive è un Collettivo Umano nato nell’Aprile 2011. Siamo un gruppo di persone unite dalla voglia di cambiare quello che non ci piace e lasciare per chi verrà un mondo più umano e di pace; l’esigenza di diventare gruppo editoriale nasce dalla volontà di pubblicare “Afagnistan, Agfanistan Afganistan”, il diario personale di uno di noi, scritto durante i sei mesi vissuti come infermiere nell’ospedale di Laskar-Gah. Proprio per l’attenzione a fare scelte, dalle più grandi alle più piccole, portatrici di pace, abbiamo deciso di: – essere indipendenti, per evitare qualsiasi censura – dare voce a tutti coloro che scrivono articoli (attraverso il nostro blog) o libri (attraverso la nostra casa editrice), purché siano promotori di pace e/o contro violenze e soprusi, che essi siano fisici, psichici o sociali. – autodistribuirci in tutta Italia ma solo a librai o esercizi indipendenti – non farci pubblicità, ma fare promozione sul campo (Infiltrazioni Sociali) e sfruttare al massimo il passaparola. Queste scelte rispetto alla società in cui viviamo risultano impopolari e, sicuramente, non ci agevolano nella diffusione; ma noi crediamo che un mondo di pace si costruisca mantenendo sempre la coerenza in tutte le fasi, lentamente, seminando quotidianamente.