Ormai ci siamo, l’aria è frizzante, luci, colori, musica, manca solo la neve.
Poi il Natale è perfetto.
Ma viste le notizie brutte che non fanno bene alle feste imminenti e visto un Benigni pio e buono come mai prima, ci permettiamo anche noi di darvi qualche consiglio natalizio, stilando i nostri dieci raccomandamenti di Natale.
4) Non uscire (che si prende freddo).
5) Non andare al cinema.
6) Non andare per musei.
7) Non farsi rovinare le feste dai problemi del mondo.
8) Non informare se stessi e gli altri.
9) Non andare a teatro.
Andare in giro per mercatini e mangiare, ma non comprare nulla, visto che la roba fatta a mano costa caro. Piuttosto spendiamo tutto nelle nostre amate catene, tutte uguali, ovunque. Poi costa meno. Non è ciò che conta di più?
2) Non essere cattivo con quelli come te.
Dobbiamo essere buoni con il prossimo perché il Natale fa bene a tutti, a parte che il prossimo non sia un barbone, un accattone, un lavavetri, un venditore ambulante, un diverso… Quelli non sono tutti, quelli sono diversi. Quelli rovinano l’ambient e poi, in quelle giornate stressanti di corsa a prendere i regali, non hanno nemmeno l’intelligenza di capire che non è proprio quello il momento.
3) Non leggere.
Ma se proprio dobbiamo comprarli o addirittura regalarli perché rende il regalo più figo e intellettuale, facciamolo nelle catene e non le librerie indipendenti. Così un giorno finalmente chiuderanno tutte e con loro le libraie partigiane della cultura e finalmente compreremo i libri scelti dai nostri amati e bellissimi e colorati store (tradotto: magazzini) dove tutta la cultura viene omologata e noi omologati con lei. Finalmente la democrazia vera. Ma ci pensate che bello? Tutti con la stessa cultura. Come tanti Ivan Il’ič, ma mai toccare i libri di Tolstoj, sono libri che fanno pensare. Già leggere solo quei nomi mette i brividi. E poi, che due maroni pensare. Con tutto quello che c’è in giro e con la vita stressante e faticosa che abbiamo noi occidentali, meritiamo di non perdere tempo nel leggere, ma se proprio deve essere, allora che siano letture rilassanti che ci facciano sorridere e, perché no, anche ridere. Un po’ di leggerezza!
4) Non uscire (che si prende freddo).
Mai trovarsi a parlare tra di noi, ma se proprio deve essere, incontriamo i nostri amici e parliamo di cose belle, mangiamo, beviamo, giochiamo, ridiamo, balliamo, facciamo all’amore, ma non roviniamoci gli incontri parlando dei problemi del mondo. Il mondo è grande e noi non avremo mai problemi, perché siamo delle brave e belle persone e non è certo colpa nostra se a qualche migliaio di chilometri da qui si ammazzano tra di loro o non mangiano. Non dobbiamo partecipare a quelle noiose assemblee cittadine, ma stiamo in casa, comodi sul divano, sotto un bel plaid, a vedere quelle profonde trasmissioni politiche che ci sono tutti i giorni. Quelle sì che meritano il nostro tempo, perché facendoci vedere sempre le stesse facce e dicendo sempre le stesse cose, ci fanno sentire a casa, mica come incontrare sconosciuti con cui dobbiamo relazionarci. Che poi magari dicono cose che non ci piacciono. Almeno a casa, quando ci stanchiamo, cambiamo canale. Tanto qualcosa che ci piace lo troviamo di sicuro! Con tutte quelle serie, fatte benissimo che ci fanno affezionare ai nostri beniamini come le telenovele, Dallas o Beautiful. Quelli sì che erano bei tempi.
Ma se proprio dobbiamo, andiamo a rilassarci con un bel cinepanettone, fatto dai nostri comici che ci fanno tanto ridere anche nelle tante pubblicità. Evitare di cadere in tentazione e vedere film come il Sale della Terra, Jimmy’s Hall o Torneranno i prati. E meno male che il nostro amato sistema evita di far circolare l’ultimo della Guzzanti: La trattativa. Stiamo a casa con la nostra bella tv on demand o youtube nel nostro personalissimo megaschermopiatto-effetocinema-dolbysurround-3D-41Bis, dove nessuno ci disturba, perché siamo solo noi.
Ma se ci andiamo, non leggiamo, limitiamoci alle figure, i quadri, le statue, gli oggetti e ricordiamoci sempre che quello che vediamo è passato e non centra alcunché con noi e con i nostri tempi. E per fortuna che è passato. Tutti si lamentano. Basterebbe che si facessero qualche giorno nel passato che capirebbero quanto stiamo bene adesso.
Non facciamoci rovinare le feste dalle guerre che ci sono nel mondo perché se non ci fossero poi noi come facciamo? La guerra è la natura dell’uomo, bisogna solo decidere da che parte stare, di chi vince o di chi perde. Non facciamoci rovinare le feste dalla fame, tanto noi non la patiremo. Il resto del mondo? Vuol dire che non si da da fare abbastanza. O no? Non facciamoci rovinare le feste dalle malattie e dalla farmaceutica che non rende libere e gratuite le cure. Che poi fai la fine di Paolo Barnard. Un’altra Cassandra2.0.
Tanto Noi non ci ammaleremo mai.
Ma cosa state facendo? Siete ancora qui a leggere?
Fa male!
E il male fa rima, ma non fa bene al Natale.
Felice e Ignorante Natale a tutti.
(Lo sappiamo, è un vizio, ma non riusciamo a non chiudere i nostri articoli se non con questa parola obsoleta! Ma che diciamo obsoleta, parola oltretutto astrusa, sarebbe obsoleta se il mondo l’avesse conosciuta, quindi più giusto definirla utopica)