Come ogni anno e come molti altri, Sabato 2 Agosto saremo in Stazione.
Per non dimenticare insieme a tutta la città.
Per non dimenticare il 2 Agosto 1980.
Per non dimenticare 85 vittime e 200 persone ferite.
Per non dimenticare che lo Stato non ci è mai stato,
o forse ci è stato per depistare
o forse ci è stato proprio per organizzare.
E saremo in piazza non perché siamo giustizialisti,
ma perché esigiamo la verità.
Un popolo merita la verità.
Verità di chi ha voluto la strage,
di chi l’ha organizzata.
I nomi di chi ha insabbiato, di chi ha depistato e di chi ha detto il falso.
Ci siamo stancati di bei discorsi, di belle parole e di belle intenzioni.
Ci siamo stancati di applaudire tutto questo teatrino che si ripete ogni anno.
Ci siamo stancati di sentire applaudire.
Quindi?
Quindi ci rivolgiamo ad ognuna e ognuno di voi.
Vorremmo una piazza che si riempie, che ascolta e che reagisce in un solo modo: silenzio.
Un solo applauso, lungo e infinito, alle 10.25, dopo il minuto di silenzio e poi silenzio ancora.
Ad ogni autorità che parla reagiremo con il silenzio.
E se l’autorità di turno dice “cavolate”?
Lo fischieremo perché se viene per dire “cavolate” è meglio che capisca e che se ne vada.
E comunque, che dica belle parole o oscenità,
terremo alzato davanti al viso per tutto il tempo in cui parla un fazzoletto bianco macchiato di rosso,
per mostrargli cosa proviamo dentro:
una ferita ancora aperta e sanguinante.
Diverso sarà per Bolognesi, Presidente dell’Associazione delle Vittime.
In rispetto del dolore che è stato anche suo, non solo come cittadino ma anche come famigliare,
non alzeremo il fazzoletto.
Ma l’applauso è un altra cosa.
Ora è Senatore, quindi all’interno, quindi con un dovere verso il suo popolo:
portare tutti i nomi o portare i nomi di chi gli impedisce di farlo.
Noi vogliamo nomi.
E noi vogliamo quel giorno per abbracciarci, piangere e applaudire la verità.
Ma fino a quel giorno, ogni 2 Agosto, noi ci saremo in silenzio,
con un solo applauso, lungo e infinito, alle 10.25, dopo il minuto di silenzio
e poi silenzio ancora.
Perché non abbia dimenticato e non abbiamo alcuna intenzione di dimenticare.
Pace