I reati incriminati? Mai commessi.
Le prove? Non esistono.
I colpevoli? Sono solo vittime.
Se ne parli prima del tribunale? Ti portano loro in tribunale.
Se ne parli dopo? Complottista.
Quindi?
Quindi non parliamo di presunti reati, presunti colpevoli o presunti innocenti.
Parliamo di noi.
Ogni tanto succede, non si sa il perché, accade magicamente che si scopre che una grande opera è solo il coperchio di una pignatta, non leggendaria come quella che si trova alla fine dell’arcobaleno custodita da folletti e gnomi, ma contenente ugualmente denaro a non finire, frutto di tutto e del suo contrario, a parte l’opera stessa, che alla fine esiste ma funziona male, non è a norma, è ferma, è bloccata, taroccata, infiltrata, fasulla, talvolta addirittura illegale, etc… etc… e noi tutti? A scandalizzarci.
Sia ben chiaro: l’indignazione è un emozione che deve restare di fronte a qualsiasi ingiustizia.
E’ alla base della reazione.
E allora che piagnisteo sia:
– politici esterefatti di codesto marcio sistematico, prodotto dalle medesime logiche di palazzo, se non addirittura dello stesso palazzo
– giornalisti mataccini schiavi non solo del loro padrone, ma soprattutto del loro stesso ego, per essere i primi a tirar la prima pietra, per fare la morale, ma mai e poi mai per analizzarne la causa
– popoli che vogliono diventare come i pochi ricchi, popoli che vogliono un sistema che gli possa permettere di avere tanto, e chissenefrega che sia a danno di altri popoli, l’importante che tra quei popoli non ci siamo noi, giusto?
In un sistema basato sulla ricchezza illimitata, per di più considerata, dallo stesso popolo, giusta e di diritto, i piagnistei ci danno solo fastidio, le facce sbigottite ci risultano solo irritanti e lo sdegno risulta sterile come plastica in autoclave.
Il lato umano più pericoloso: la fame di potere.
La soluzione: evitare che possa accumularlo.
Semplice: dare un limite alla ricchezza.
Oppure, spegniamo il cervello, sediamoci a tavola e giochiamo a Monopoli. Così quando ci alziamo possiamo continuare a giocare con le stesse non regole ma nella vita reale, al massimo ci prendiamo un fiasco, stavolta non di legno, e ci affoghiamo dentro la nostra dignità.
PS: E tu, dopo Expo e Mose, cosa pensi della Tav? Pensi davvero che l’opera più grande sia la più pulita? E i No Tav chi sono? Terroristi? O semplici cittadini che sono usciti di casa e hanno deciso che il loro territorio non doveva e non deve essere distrutto? Lo sapevi che il loro opporsi è solo la punta dell’iceberg? Basterebbe essere curiosi e andare leggermente più nel profondo per sapere che da decenni stanno coltivando un sistema sociale fondato sul rispetto della collettività e dell’ambiente. E lo sapevi che si sono rivolti al Tribunale permanente dei Popoli per chiedere di valutare se la TAV e tutto ciò che viene fatto in suo nome possa essere qualificato come violazione sistematica dei diritti umani della popolazione locale? Non sarai anche tu una di quelle persone che prima, a prescindere, danno contro a chi si oppone, successivamente si scandalizzano nello scoprire il marcio nascosto per poi, alla fine, salire sul carro dei Resistenti vittoriosi sbandierando una causa di cui ignorano la natura stessa? Non è ora di iniziare ad informarsi? Oppure fai come Socrate, parti dal fatto che non sai… ignoranza e curiosità hanno fame di informazioni, che danno conoscenza, che crea consapevolezza, il tutto fatto insieme alle altre persone. Si chiama condivisione.